Verificare un sito web sulla Search Console di Google significa validarlo e cioè aumentarne il suo grado di accessibilità ma soprattutto limitarne le differenze di visualizzazione da un browser all’altro.
Di conseguenza verificare un sito web significa assicurarsi che sia sviluppato e scritto in maniera corretta in modo da garantire una maggiore compatibilità con tutti i browser presenti in circolazione.
Purtroppo però attualmente il codice dei siti web viene scritto con editor tipo Dreamweaver di Adobe o FrontPage di Microsoft che non rispettano gli standard imposti dal consorzio W3C. Per questo motivo chi vuole un sito di qualità deve richiedere al proprio webmaster di correggere il codice e far validare il sito. In ogni caso per verificare se un sito è stato validato dagli sviluppatori che l’hanno creato può effettuare un test di valutazione andando sul sito dell’organizzazione W3C (http://validator.w3.org/), inserire l’Url del sito in questione nel campo “Address“, cliccare sul pulsante “Check” ed attendere il risultato.
Tale verifica risulta estremamente importante ai fini del posizionamento e dell’indicizzazione del sito sui vari motori di ricerca, laddove la presenza di errori nel linguaggio html rende lenta la lettura da parte degli spider che non riescono ad indicizzare correttamente il sito con una serie di conseguenze negative per il relativo traffico dato che in questo modo il motore di ricerca trova difficoltà a memorizzare le diverse pagine che lo compongono.
Per poter verificare un sito sulla Search Console di Google basta essere in possesso di un account Gmail facendo semplicemente il login dalla pagina principale. Tenendo bene a mente che l’unico caso in cui possono esserci delle complicazioni nel validare il proprio sito sul WebMaster Tools di Google (WMT) è quello in cui non è possibile modificare il markup della pagina nè accedere al sito via FTP per includere il file di verifica in HTML.
Attualmente esistono 5 metodi efficaci per validare un sito web e cioè tramite:
- FILE HTML: possiamo scaricare dal WMT il file [es. googlexxxxxxxxx.html] per poi caricarlo via FTP o file manager all’interno della cartella principale del nostro sito. Ricordando che il WMT è molto utile per studiare il “comportamento” del sito in termini di motori di ricerca e quindi l’andamento del flusso di traffico da Google, incrociando una serie di dati come impression, click, backlink in ingresso, ecc.
- TAG HTML: possiamo aggiungere alle nostre pagine web il tag google-site-verification tipo <meta name=”google-site-verification” content=”…” />
- DOMINIO PROVIDER: accedendo al provider del nostro dominio possiamo aggiungere un record TXT ai record del dominio stesso, in modo che a Google risulti un record di testo univoco identico a quello indicato.
- GOOGLE ANALYTICS: possiamo utilizzare un account pre-esistente di Analytics per validare il sito ed accedere quindi ai dati del WMT.
- GOOGLE TAG MANAGER: disponendo di un account Google Tag Manager è molto semplice e intuitivo il meccanismo da seguire per validare il proprio sito sul webmaster Tools.
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