Partita Iva Regime Agevolato: i “minimi” sempre più richiesti

Non tutti sanno che chi applica il regime dei minimi non può sostenere costi relativi a personale dipendente né per collaborazioni coordinate e continuative a progetto ma può sostenere e dedurre costi per collaborazioni occasionali. A fronte di questo assioma non costituisce una particolare sorpresa l’ultimo dossier preparato dal Ministero dell’Economia che analizza un dato singolare e cioè quanto sia aumentato il livello di interesse verso il cosidetto “vecchio” regime dei minimi rispetto a quello forfettario che non ha avuto lo stesso riscontro, pur essendo una novità rispetto agli standard a cui eravamo abituati.

Infatti secondo una stima presente in questo dossier 10 nuove partite IVA  aperte nel corso del mese di giugno, almeno 7 ( più della metà) hanno sostenuto con convinzione il regime dei minimi, e circa 3 quello del forfettario. Nello specifico emerge che su quasi 12 mila nuove aperture di partite IVA agevolate, 8.165 hanno sottoscritto il regime dei minimi, con imposta sostitutiva al 5%, mentre 3.796 hanno sposato il regime forfettario, con imposta sostitutiva al 15%.

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Guadagnare con MyTraffic.it

 

  1. La Piattaforma Leader di Content Marketing-CPM in Italia

MyTraffic.it è la prima piattaforma web italiana con l’obiettivo di aggregare Publishers su Facebook e Instagram e fornire loro campagne di intrattenimento a CPM (3 / 3,50 € ogni 1000 clicks), caratterizzate da un alto tasso di viralità-conversione sulle landing pages degli editori a noi affiliati. La piattaforma è nata nel maggio 2015, da un’idea del suo fondatore e CEO, Pietro Faccioni, con sede a Tenerife, Spagna.

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Attualmente MyTraffic opera nel mercato digital italiano, ma non esclude, grazie alla sua crescita nel primo anno e mezzo di attività, di orientarsi anche ad una espansione verso l’estero nel prossimo futuro.

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  1. I Nostri Numeri 2016-2017

Ad oggi MyTraffic fornisce più di 400 network (con una audience-fanbase di circa 80 milioni di likes e 10 milioni di followers). Il database di contenuti, forniti dagli editori che collaborano con MyTraffic, conta ad oggi più di 10000 tra articoli e video virali, raccolti in 80 categorie tematiche diverse (curiosità, humour, cucina, cibo e salute, corpo, famiglia, coppia, amore, viaggi, arte, illusioni ottiche, cronaca, film e serie tv, gossip, sport, idee geniali, fai da te, uomo, donna, moda, paranormale, animali, etc.). Inoltre, ogni giorno lo staff di MyTraffic provvede a caricare almeno 30 nuovi contenuti (15 articoli-notizie, 10 video e 5 contenuti speciali con target cucina), in modo che nessuna delle novità più recenti di TRENDING CONTENT possa passare inosservata.

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Come posizionarsi su Google

Una guida su come migliorare il vostro posizionamento su Google e aumentare i vostri guadagni online

Come posizionarsi su Google

Il mondo del web è ormai diventato parte integrante delle nostre vite. Per acquistare beni, prenotare servizi o anche, semplicemente, per acquisire informazioni facciamo riferimento in maniera preponderante alle risorse che internet ci mette a disposizione. Per questa ragione, per chiunque abbia un’azienda, ma anche per i liberi professionisti che intendono far crescere la propria attività è importante avere un buon posizionamento e sapere come posizionarsi su Google. Ma perché? Come si fa ad ottenerlo? E soprattutto che correlazione sussiste tra questo fattore e l’aumento di guadagni?

Cercheremo di spiegarvelo nella maniera più semplice possibile nelle prossime righe, fornendovi una piccola guida al mondo della Seo.

Perché è importante posizionarsi su Google?

Iniziamo con chiarire un concetto fondamentale. Con il termine posizionamento su Google si fa riferimento alla posizione che assume il vostro sito internet quando un qualsiasi utente del web cerca una parola chiave correlata alla vostra attività. Supponiamo che abbiate un negozio di occhiali da sole a Milano. In questo caso l’utente interessato digiterà sul motore di ricerca la parola chiave “occhiali da sole Milano”. Il motore di ricerca, quindi Google o affini, elaborerà una lista di risultati ordinati per rilevanza. Questa viene stabilita da Google in base ad una serie di parametri.

Se il vostro sito internet apparirà tra i primi risultati di ricerca, allora avrete molte più probabilità che il cliente clicchi sul vostro sito, acceda alla home page e acquisti persino il prodotto online se il vostro sito web prevede un e-commerce. In caso contrario, e dunque nel caso in cui il vostro sito dovesse apparire nella terza o nella quarta pagina dei risultati di ricerca, sarà molto più difficile che il vostro potenziale cliente arrivi a voi.

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Affiliazioni Forex più remunerative, quali sono ?

Dopo un lunghissimo periodo in cui Google AdSense sembrava non avesse rivali, tra i metodi per monetizzare i propri siti web, oggi le affiliazioni hanno guadagnato davvero molto margine, grazie soprattutto ad alcuni programmi molto remunerativi, la maggior parte legate al Forex che è la moda del momento per guadagnare attraverso la speculazione sui movimenti del valore delle monete estere.

Tra le affiliazioni più remunerative, uno dei migliori è sicuramente questo programma di affiliazione Forex, che permette di guadagnare davvero molto bene e che sta raggiungendo risultati grandiosi e, soprattutto, li sta facendo raggiungere ai propri affiliati, che si dicono pienamente soddisfatti di questo metodo di monetizzare.

Ma quali sono le cose che fanno preferire questo programma di affiliazione agli altri? Innanzitutto i guadagni elevatissimi, pensate che potreste ottenere fino a 800 dollari per ogni trader qualificato che riuscirete a far iscrivere al programma, si tratta di una somma molto lontana da quella che altri programmi di affiliazione offrono oggi.

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Perchè attivare Google AMP per WordPress

Il Google Accelerated Mobile Pages, conosciuto con il termine Google AMP, è uno strumento creato dall’omonimo motore di ricerca per velocizzare la fruizione delle pagine di un sito web su mobile. Un valido aiuto soprattutto per chi dispone di un sito di notizie o un blog che deve essere costantemente aggiornato.

Inoltre con questo strumento si risolve uno dei più grandi problemi di chi cerca informazioni sul proprio smartphone, dato che solitamente tale ricerca risulta lenta e flemmatica. Ciò è reso possibile da un codice che viene inserito all’interno delle pagine realizzate con AMP, le quali si caricano in media quattro volte più in fretta di quelle tradizionali. A questo vantaggio se ne aggiunge un altro e cioè quello relativo ad una consistente riduzione del traffico dati che fa gola soprattutto a chi ha un piano tariffario limitato.

In pratica cercando la stessa query contemporaneamente via desktop e via smartphone noteremo una serie di differenze. In particolare sul dispositivo mobile comparirà in una posizione molto in vista un carosello di risultati, composto da immagine + link + icona del fulmine affiancata da AMP. Se ci clicchiamo sopra Google che ci mostra quindi una versione cache del sito esterno che ovviamente è molto più veloce. Questo non significa però che se utilizziamo questo strumento ci posizioniamo meglio, ma il fatto che Google metta in una posizione così alta coloro che fanno uso di AMP, spingerà inevitabilmente molti utenti a visualizzare il nostro blog o sito.

L’implementazione di questo strumento è molto semplice e anche per WordPress sono già disponibili vari plugin. Di conseguenza per attivare il Google AMP basta installare 3 indispensabili plugin: AMP per WordPress, PageFrog e Glue for Yaost SEO e AMP.

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WordPress: Che differenza c’è tra tag e categorie?

Tra i tag e le categorie di un blog c’è una sottile ma sostanziale differenza che non va sottovalutata. A tal proposito molti blogger ne confondono le funzionalità credendo ingenuamente che possano servire per il medesimo scopo. In realtà ignorano un passaggio fondamentale utile ai fini di una sapiente ottimizzazione: le categorie dividono i contenuti web, mentre i tag tendono ad aggregarli sotto forma di etichette.

Ogni tag o categoria restituisce una pagina con un proprio URL che si posizione autonomamente e automaticamente su Google. Di conseguenza non si può lasciare al caso la definizione dei tag e delle categorie del vostro blog, né tanto meno evitare di aggiungerli. Essi sono dunque estremamente funzionali per l’ottimizzazione e il posizionamento del sito su specifiche parole chiavi, ma risultano necessarie anche per una buona esperienza di lettura da parte del potenziale visitatore che in questo modo trova subito ciò che sta cercando direttamente sul sito grazie alla sua struttura chiara, sintetica e ben organizzata.

Tecnicamente le categorie e i tag sono usate per una miglior classificazione dei contenuti web e hanno la funzione che gli viene attribuita. Ragion per cui esse sono piuttosto versatili dato che in teoria siamo noi ad attribuirgli una specifica funzionalità. Più in generale però ai fini di una maggior organizzazione dei contenuti occorrerebbe usare le categorie come rubriche del blog e i tag come argomenti trasversali, con lo scopo di raggruppare gli articoli.

Questa impostazione è valida soprattutto per chi ha creato un blog in WordPress, dato che altri CMS come Blogger hanno solo i tag che vengono di conseguenza usati con più funzionalità. Per offrire ai potenziali visitatori una miglior esperienza di lettura vi consigliamo di dotarvi di un sistema di pubblicazione che dia importanza ad una separazione tra tag e categorie la cui evidente differenza sta nel fatto che le seconde sono gerarchiche e cioè possono suddividersi in categorie e sotto categorie, mentre ai tag non è possibile assegnare alcuna gerarchia.

Una volta compresa quale sia la differenza tra i tag e le categorie possiamo spiegare dettagliatamente in che modo ottimale si possono utilizzare queste due tassonomie. Tag e e categorie risultano fondamentali per un blog dato che incidono sulla usabilità del progetto editoriale on line perché consentono al lettore di scoprire nuovi articoli che invece potrebbero rimanere sepolti negli archivi.

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WordPress troppo lento? Ecco le istruzioni per migliorarlo

Uno dei meriti di WordPress è senza dubbio la sua estrema e immediata facilità di utilizzo. Di conseguenza è lecito che sempre più utenti cerchino in Rete una serie di strategie finalizzate ad ottimizzare e potenziare tali prestazioni. Inoltre considerando che il 40% dei visitatori on line abbandona un sito se impiega più di 2 secondi a caricarsi, è naturale che il tempo di caricamento risulta un aspetto fondamentale per i possessori di blog con Worpdress. Oltretutto la frequenza di rimbalzo incide sul posizionamento di un sito, dato che Google interpreta negativamente l’abitudine ad abbandonare dopo qualche secondo quel blog, che dunque a conti fatti dimostra di non essere pertinente con le query ricercate sulla search box del motore di ricerca.

A tal proposito vogliamo fornirvi una mini-guida per aiutarvi a risolvere in breve tempo alcuni problemi legati alla velocità di caricamento del vostro blog. Ovviamente prima di capire come poter potenziare le funzionalità offerte da WordPress, dobbiamo necessariamente sfruttare alcuni strumenti che hanno il compito di misurare la performance del vostro spazio web. Tale passaggio risulta fondamentale per poter capire che tipo di intervento risolutivo applicare al vostro progetto editoriale on line.

Tra questi strumenti spicca senza dubbio Google Developers: PageSpeed Insights, molto semplice da utilizzare, ma soprattutto utile e affidabile per alcuni aspetti. Infatti tale strumento vi consente di avere un quadro generale della situazione spingendovi poi ad approfondire su altre piattaforme i relativi problemi nella velocità di caricamento delle singole pagine del vostro blog.

Sicuramente Google Developers può migliorare, ma ciò che lo differenzia dagli analoghi strumenti è la sua specifica impostazione dato che si presenta come un vero e proprio supporto di assistenza: le soluzioni da implementare per migliorare il blog sono accompagnate dalla possibilità di capire realmente come risolvere l’effettivo problema riscontrato. A questo punto possiamo stilare i suggerimenti chiave per poter ottimizzare le prestazioni del vostro blog. Tali consigli possono essere suddivisi in 5 aree relative alle diverse funzionalità che esso offre:

Database: uno dei primi step per velocizzare il vostro blog in WordPress è quello di ottimizzare il database. Per farlo potete installare un plugin specifico come WP-Optimize che eliminerà i commenti di spam, le vecchie copie di articoli e i residui poco utili, contribuendo così a velocizzare il vostro progetto editoriale on line. Affianco a questa strategia resiste il metodo più utilizzato per ottimizzare i contenuti web del vostro blog e cioè quello di agire direttamente sul codice sorgente della pagina, inserendo le parole chiave prescelte finalizzate a rispondere alle ricerche del vostro target di riferimento.

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Come aumentare le visite al tuo sito

Per aumentare le visite al vostro sito esistono numerose strategie che hanno il potere di aumentare la popolarità del vostro progetto on line, intensificando così il numero degli accessi. Per questa ragione vogliamo fornirvi una guida esplicativa sui vari aspetti da tenere in considerazione nel momento in cui il vostro sito necessita di un incremento delle visualizzazioni.

Come aumentare le visite al tuo sito

A differenza delle altre liste che troverete on line, questo vademecum è stato suddiviso per finalità e obiettivi con lo scopo di mostrare sia le diverse tecniche di ottimizzazione e sia i diversi stratagemmi per combattere le penalizzazioni che impediscono al vostro progetto di decollare.

Di conseguenza vi presentiamo le 12 strategie della nostra guida suddivise per aree di competenza:

1) QUALITA’:  i motori di ricerca tendono a favorire quei siti che danno un valore prioritario alla qualità dei contenuti web che devono essere utili, corretti e pertinenti con le richieste degli utenti.  Per usare l’espressione di Matt Cutts i contenuti devono essere” compelling” (accurati e convincenti). In questo modo si otterranno più visite e più coinvolgimento da parte degli utenti tramite i social, fidelizzando il proprio traffico, favorendo l’inserimento di commenti, spingendo l’interazione dei visitatori che avrà come risultato un incremento della link popularity.

2)PAROLE CHIAVI: la scelta delle parole chiavi risulta fondamentale per rendere i vostri contenuti web pertinenti con le ricerche del vostro target di riferimento. Di conseguenza per aumentare e fidelizzare il traffico sul vostro sito bisogna puntare su alcune specifiche parole con le quali volete essere trovati sui motori di ricerca dai vostri potenziali visitatori. In questo senso risulta indispensabile lo strumento offerto da Google, Keyword Planner che vi aiuterà a scegliere le parole chiavi migliori in ottica di posizionamento. Tali parole chiave non vanno inserite solo nei contenuti web del vostro sito ma anche all’interno del codice sorgente delle relative pagine (tag html). Tenendo bene a mente che quando si scrive il web occorre trovare un equilibrio, modellando la scrittura sia per i visitatori che per i motori di ricerca. Le parole chiavi consentono un traffico web profilato riuscendo a posizionare il sito in corrispondenza di specifiche ricerche digitate dagli utenti nella Search box del motore di ricerca.

3) ABOVE THE FOLD: la soglia di attenzione dei lettori è costantemente ridotta per tutti i tipi di media e cioè è causato dal comportamento della generazione on line che è abituata da sempre alla gratificazione immediata. Di conseguenza i visitatori 2.0 non sono abituati ad aspettare. Per questo motivo quando si scrive per il web è consigliabile seguire il motto Above the fold (sopra la piega) e quindi servire al lettore subito l’informazione che sta cercando altrimenti l’andrà a cercare altrove aumentando la frequenza di rimbalzo che può penalizzare il posizionamento del vostro sito.

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8 strumenti utili per web marketing e SEO per il tuo sito web

Per monitorare le proprie campagne web esistono numerosi link che consentono di migliorare l’efficienza del tracciamento e delle analisi dei dati relativi al traffico. In generale per poter ricavare il massimo vantaggio da tale monitoraggio è consigliabile scegliere alcuni criteri importanti come quello di utilizzare il maggior numero possibile di parametri per consentire un approfondimento più dettagliato, come quello di optare per un URL accorciato per nascondere la complessità degli URL lunghi e come quello di utilizzare un foglio di calcolo per la creazione in massa di codice di tracciamento per le campagne, tenendo bene a mente che solo utilizzando più sistemi di web analytics, e quindi combinando i parametri di monitoraggio possiamo ottenere un’analisi più specifica e dettagliata del traffico web.

seo

Al di là di queste considerazioni generali su come sfruttare al massimo le potenzialità dei sistemi di web analytics, esistono una serie di strumenti utili che vi consentiranno nell’immediato di verificare l’efficacia delle vostre campagne web. Per questa ragione vogliamo fornirvi una lista dei 8 strumenti utili per web marketing e SEO (disavow, spam) per il vostro sito web.

I primi 3 hanno a che fare con la SEO:

1.SEGNALAZIONE PAGINE SPAM A GOOGLE: questo strumento se usato con responsabilità e consapevolezza consentirebbe di migliorare il livello qualitativo nei risultati di ricerca. Inserendo questo link (https://www.google.com/webmasters/tools/spamreportform?hl=it) nella Search Console di Google potrete aiutare il motore di ricerca a combattere le pagine spam che tentano di ottenere un posizionamento migliore tramite diversi espedienti come il testo nascosto e le pagine doorway.

2.SEGNALAZIONE LINK A PAGAMENTO A GOOGLE: questo strumento consente di segnalare i link a pagamento della concorrenza che tende a comprare il PageRank, con lo scopo di aumentare il grado di pertinenza in maniera scorretta. Inserendo questo link (https://www.google.com/webmasters/tools/paidlinks?pli=1&hl=it) nella Search Console, Google esamina le vostre segnalazioni per migliorare la funzione di rilevamento algoritmico di link a pagamento.

3.SEGNALAZIONE DI LINK DISAVOW O RIFIUTO DI LINK: Con questo link(https://www.google.com/webmasters/tools/disavow-links-main) potrete segnalare a Google unun file di testo con i link che vi stanno spammando o che vi stanno penalizzando. Tale segnalazione incrementa in positivo le impressions, rimuove penalizzazioni in poche settimane. Invece per richiedere la rimozione di contenuti per violazioni nei vostri confronti, il link con procedura guidata è questo: https://support.google.com/legal/troubleshooter/1114905?hl=it

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Come scegliere il CMS per il tuo sito web

La scelta del CMS è strettamente connessa alle  funzionalità del relativo progetto on line. Ragion per cui il modo migliore per scegliere il CMS per il tuo sito è quello di individuare le sue relative esigenze nella pianificazione dei contenuti web e nella manutenzione del sistema. Infatti i CMS si differenziano per i diversi strumenti presenti all’interno del pacchetto che risultano funzionali a seconda degli obiettivi di tali software.

Scegliere il CMS per il tuo sito è un passaggio estremamente importante dato che tale “editor esteso” facilita di gran lunga il lavoro nella gestione dei contenuti senza dover intervenire nel codice sorgente o nel data base.  Di conseguenza tramite il Content Management System (acronimo di CMS) possiamo decidere cosa pubblicare su ogni pagina, che tipi di widget far apparire, quali plugin attivare e ecc.

Per poter scegliere il CMS più adatto al proprio progetto on line abbiamo pensato di fornirvi una lista dei migliori software in circolazione, specificando per ognuno di loro i relativi strumenti presenti nel pacchetto di installazione e indicando per quale tipologia di sito sono particolarmente consigliati. Prima di passare in rassegna dei CMS veri e propri vi proponiamo una soluzione “chiavi in mano”, particolarmente indicata per chi non ha veramente nessuna dimestichezza con la creazione di siti internet.

SITE123: si tratta di un vero e proprio sitebuilder gratuito, che permette di creare interamente il proprio sito partendo da una serie di modelli adatti ai vari settori di business. La principale peculiarità del software è che l’utente ha scarsa libertà, ed è costretto a seguire binari ben definiti: quello che può sembrare uno svantaggio è invece una scelta ben consapevole per “impedire” all’utente di creare un sito brutto, evitando quella totale libertà di molte altre soluzioni che portano chi è privo di esperienza (cioè la persona per cui è pensato questo genere di strumenti) a ritrovarsi smarrito davanti a una marea di soluzioni che sembrano equivalenti. A riprova della semplicità veramente notevole del sitebuilder si pensi che è possibile gestire la creazione del nuovo sito addirittura da mobile.

WORDPRESS: è un CMS nato nel 2003 come piattaforma per blog ma che nel tempo, grazie a numerosi plugin, ha ampliato il proprio raggio d’azione andando a ricoprire ruoli diversi dall’idea iniziale. In ogni caso WordPress è famoso per la sua estrema facilità di utilizzo e per i suoi strumenti semplici ed intuitivi che consentono a chiunque di gestire un blog. Inoltre con l’installazione di un plugin (WooCommerce) si può trasformare il blog in un sito di e-commerce che viene integrato in WordPress in modo da poter offrire un unico spazio web sia per lo store che per il blog. Di conseguenza WordPress è consigliato per blog e e-commerce di piccole realtà.

Leggi anche: Come installare WordPress

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