Sono due gli strumenti utilizzabili per essere in regole: la Partita IVA oppure il modello 730 o modello Unico. Come detto in precedenza i versamenti realizzati da “Google Adsense” vengono dall’Irlanda e sono emessi dall’azienda “Google Ireland Limited”. Gli utenti che possono beneficiare di guadagni dalla questa compagnia sono i liberi professionisti titolari di una partita IVA o anche i privati. I privati non sono sottoposti alla ritenuta d’acconto e per legge hanno l’obbligo di comunicare la somme ricevute da AdSense. Attraverso la compilazione del modello 730 bisogna immettere la somma dei pagamenti accreditati durante l’anno nell’apposita casella dedicata ai “Redditi differenti” a patto chela cifra non superi la soglia dei 5.000€ ogni anno. Nel caso che ciò accada bisognerà usare il modello Unico, non possedendo un sostituto d’imposta.
Con l’utilizzo del modello Unico, le imposte da corrispondere non saranno detratte in busta paga, ma il CAF oppure il commercialista stilerà e consegnerà il modulo di pagamento “F24”, da consegnare all’istituto di credito per il pagamento delle imposte. Nel caso in cui le entrate siano superiori ai cinquemila euro e non si è in possesso di una partita IVA nel caso in cui non si voglia lasciare i ricavi con “Google Adsense”, bisognerà aprirne una, per evitare problemi in caso di controlli per il fatto che per questo limite non è prevista differibilità per cui gli enti di controllo non potranno che combinare multa, anche relativamente alte.